Suonando e cantando, il grido d’allarme di Capossela per la Terra dell’Osso
Vinicio Capossela chiude stasera e domani a Calitri l’edizione 2021 del suo Sponz Fest, che quest’anno ha una particolare valenza sociale per il forte richiamo dell’artista ai problemi delle aree disagiate come l’Irpinia che Manlio Rossi Doria aveva definito la "Terra dell’osso". Una denuncia forte, che metaforicamente dà voce alla politica assente in questa fase della nostra storia provinciale
È il giorno di Vinicio Capossela, lo Sponz Fest si prepara a portare in scena, come ogni anno, il concerto più atteso, quello del suo direttore artistico.
A Calitri al fianco del cantautore di origini irpine suonerà una band d’eccezione, composta da Alessandro Stefana, Vincenzo Vasi, Raffaele Tiseo, Giovannangelo De Gennaro e Andrea La Macchia; a dividersi il palco alcuni ospiti speciali, Paolo Simonazzi con le sue zampogne, Peppe Leone con un set di percussioni di pietra e ossa, oltre alla chitarra del grande Marc Ribot.
Naturalmente il concerto è tutto esaurito, tantissime le richieste di partecipazione, per evitare problemi con le norme antiCovid e non scontentare i fan, Capossela ha organizzato un bis per domani, quando si esibirà con Stefana e Victor Herrero, dando vita nuovamente al Trio Calaveras, una delle tante metamorfosi musicali di Capossela, un tris di chitarre pronto a deliziare il pubblico.
Si avvia al gran finale dunque la nona edizione dello Sponz, quest’anno denominato Sponz all’Osso, rievocando le aree interne, spolpate da anni di malapolitica, incapace di valorizzarne storia, bellezza e cultura, trasformandole in un deserto. Fu Manlio Rossi Doria a definirle per primo Terre dell’Osso, in contrapposizione a quelle della polpa, cioè le aree costiere: un grido d’allarme mai raccolto dai successori dell’illustre meridionalista e politico, un trend mai invertito in una terra dove parole come sviluppo, turismo, infrastrutture continuano a risuonare a vuoto, e i vari progetti pilota o le aree vaste segnano il fallimento di un’intera classe politica.
A provare a risvegliare qualche coscienza troppo assopita ci ha pensato dunque un cantautore, Vinicio Capossela, che da anni con il suo Sponz sta cercando di mostrare l’Irpinia al mondo, ponendo a tutti un fine, un’obiettivo, una domanda: cosa vogliamo fare di questa terra? Sperando che la risposta, anche questa volta, non continui a soffiare nel vento
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