Inquinamento e tumori, dalla Valle dell’Irno appello ad Airoma

"Procuratore faccia presto, qui si continua a morire di cancro in giovane età"

“Procuratore faccia presto, qui si continua a morire di cancro in giovane età”. E’ un appello intriso di dolore e rabbia quello che arriva dal comitato “Cittadini attivi di Montoro”, da anni in prima linea nella Valle dell’Irno sul fronte delle denunce e della mobilitazione rispetto al nesso inquinamento ambientale e patologie.
Si rivolgono direttamente al numero uno della magistratura inquirente di Avellino, Domenica Airoma, nelle stesse ore in cui l’associazione e la comunità montorese piangono la scomparsa di uno degli attivisti del comitato: Matteo, 43 anni, deceduto pochi mesi dopo la drammatica diagnosi. “Sappiamo della sensibilità e della competenza di Airoma che sulla Terra dei fuochi ha fatto tanto – ha fatto notare Dario Della Rocca, presidente del comitato montorese – a lui chiediamo visto che ha aperto un’inchiesta sullo studio Spes attenzione anche per questo martoriato lembo d’Irpinia, l’area Solofra-Montoro. Così come – ha aggiunto – auspichiamo una partenza in tempi rapidi dell’annunciato monitoraggio sulla cittadinanza da parte dell’Istituto zooprofilattico. Sappiamo dei fattori di rischi nel nostro ambiente, ora vogliano capire quanti danni hanno fatto alla nostra salute”.
E intanto il capoluogo per l’ottava volta in un decennio fa segnare – nel 2021 già a luglio – il raggiungimento della soglia massima di superamenti dei livelli consentiti di polveri sottili nell’aria: 35 giorni. Questo significa che la spia d’allarme sul fronte dei rischi sanitari – in questo caso all’apparato respiratorio – si è già accesa nonostante manchini ancora cinque mesi alla chiusura dell’anno.

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