Prata, si riapre il caso Manzo: ora la procura indaga per sequestro di persona

Sequestro di persona, è questa la pista principale seguita dagli inquirenti per il caso della scomparsa di Domenico Manzo, come riporta ‘Il Quotidiano del Sud’. Il 69enne di Prata, svanito nel nulla dallo scorso 8 gennaio, secnodo procura e carabinieri non sarebbe scomparso da solo.

Sembra possano essere coinvolte altre persone, d’altra parte i familiari di Manzo, innanzitutto le sorelle e anche i figli Romina e Francesco, non hanno mai creduto alla versione di una fuga da parte dell’uomo. Anzi, il loro timore è che il 69enne sia stato preso da qualcuno per poi essere ucciso.

Ed è questa la traccia, nonchè l’ipotesi di reato, che stanno seguendo da mesi anche gli inquirenti: le ricerche dell’uomo fino ad oggi non hanno prodotto nessun risultato ma i carabinieri, attraverso una serie di testimonianze, provano a ricostruire cosa sia accaduto esattamente la sera della scomparsa.

Domenico Manzo era a casa, dove la figlia Romina aveva organizzato una festa per il suo 21esimo compleanno. Presso l’abitzione erano giunti parecchi ragazzi, amici dei due figli di Mimì. Il 69enne sarebbe poi uscito a fumarsi una sigaretta, da quel momento nessuno sa più nulla dell’uomo.

Le indagini dei carabinieri proseguono senza sosta, ieri il blitz, tra Prata e Avellino, a casa di diversi partecipanti a quella festa, perquisizioni domiciliari e sequestri dei telefoni per una decina di persone, tutti ragazzi tra i 20 e i 30 anni, in un caso si tratta di un conoscente della stessa età di Mimì. Sotto sequestro anche i cellulari dei figli di Manzo.

Non c’è ancora nessun indagato, si procede contro ignoti: ma gli inquirenti sperano che dalle memorie di quei cellulari possano uscire fuori elementi determinanti per capire cosa sia accaduto a Mimì, come sperano anche in paese