“Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria”
Il ricordo dei “bei tempi passati” è gradita operazione della mente, che nasconde dai fatti accaduti gli aspetti spiacevoli, che pur sempre ci sono, e te li fa amare come momenti graditi della vita che se ne è andata e vorresti riavere.
È così che il “nostro passato”, indipendentemente dal vero, ci appare sempre “più bello” del “nostro presente” e si fa preferire nel ricordo.
Esso diviene il “tempo felice”; e si prova dolore nel contrapporlo al sopravvenuto “presente” che fatalmente ci apparirà come una “caduta in miseria”.
E questo fenomeno si ripeterà per tutto il tempo che ci rimane da vivere.
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