Aequum Tuticum, il sito dimenticato. Reperti inghiottiti da erbacce. Appello alla Soprintendenza
Il sito archeologico di Ariano come Aeclanum. Erbacce , rovi e degrado .Il comune : restituire dignità ad un ‘area che merita rispetto. Venerdì incontro con la Soprintendente
Aequum Tutiticum il sito archeologico nel comune di Ariano Irpino di straordinario interesse che ha portato alla luce un insediamento romano e con esso il passato della nostra storia con reperti risalenti anche all’epoca pre romana, versa in un grave stato di abbandono. Come per l’area archeologica di Aeclanum, il sito si presenta immerso in un bosco di erbacce e rovi anche se circondato da immensi campi di grano, questi si curati. Aequum Tuticum non è abbandonato ma dimenticato. L’Irpinia a due velocità, quella del Mia di Avella, museo immersivo archeologico supertecnoclogico, e quella dei siti abbandonati e dati in pasto alle sterpaglie. Il comune di Ariano con la consigliera Grazia Vallone, che ha delega ai beni culturali , messo in campo delle iniziative per sollecitare Soprintendenza e Ministero affinché l’area venga messa in sicurezza e resa fruibile al pubblico. Il sito di Aequum Tuticum è chiuso da quando, con l’abbondante nevicata del 2012, il peso della coltre bianca fece crollare la tettoia di protezione , mai risistemata, degli scavi e dei reperti venuti alla luce. Alcuni, come un importante mosaico, sono andati perduti a causa dell’incuria . Ad Ariano c’è anche un museo archeologico , l’Antiquarium che raccoglie parte dei reperti ritrovati durante gli scavi ,che attende di essere inaugurato dal 2018 , allestito in locali messi a disopsizione dal comune ,ma che non apre per una questione di “teche” , un spesa di poche migliaia di euro.
(intervista a Grazia Vallone)
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