Lavoro, ecco l’identikit degli under 35: disoccupati o precari e malpagati, la metà vive ancora con i genitori. Disastro Sud

Più di uno su due ha lavorato a nero. Non fanno figli e se possono emigrano. Drammatici i dati al Mezzogiorno, dove gli occupati stabili non superano il 27 per cento del totale. In Irpinia la disoccupazione giovanile tocca il 50 per cento

Precari e malpagati, uno su due vive ancora con i genitori. È questo l’identikit che emerge dall’indagine condotta su un campione di 960 giovani italiani della fascia 18-35 anni, realizzata dal Consiglio nazionale dei giovani con il supporto di Eures.

A cinque anni dal completamento degli studi, i giovani intervistati hanno lavorato in media per tre anni e mezzo. Solo il 37,2% del campione ha un lavoro stabile, mentre il 26% ha rapporti a termine, il 23,7% è disoccupato e il 13,1% è studente-lavoratore. Oltre la metà ha avuto esperienze di lavoro in nero.

La condizione prevalente (33,3%) è caratterizzata da una elevata discontinuità lavorativa, visto che solo 4 su 10 hanno lavorato per almeno l’80% del tempo. La maggior parte ha una retribuzione inferiore a 10mila euro annui (il 23,9% inferiore a 5 mila euro e il 35% tra 5 e 10 mila euro), mentre il 33,7% del campione percepisce tra 10 e 20mila euro

Di conseguenza, il 50,3% degli under 35 vive  ancora con i propri genitori, mentre solo il 37,9% vive da solo (o con il/la partner). Ma la percentuale di quanti hanno creato un nuovo nucleo familiare raggiunge il 56,3%, tra chi può contare su un lavoro stabile, con oltre 20 punti di scarto sui coetanei con un lavoro discontinuo (33,5%).

Questa condizione di vulnerabilità ha conseguenze sulle scelte procreative: solo il 6,5% afferma di avere figli (8,8% tra i lavoratori stabili), il 60,9% vorrebbe averne quando avrà condizioni materiali più solide, mentre il 32,6% dichiara di non averne e di non volerne avere neanche in futuro.

Ovviamente c’è grande differenza tra aree geografiche ed è puntualmente il nostro Mezzogiorno a restituire i dati veramente drammatici, e nel Mezzogiorno sono in primo luogo le aree interne, a partire dalla nostra Irpinia, a segnare le percentuali più disastrose. Se nella nostra Irpinia la disoccupazione giovanile tocca il 50 per cento,  Il 31,7 per cento degli under 35, da Roma in giù, non ha alcuna occupazione. Un dato che al Centro Italia scende fino al 16,6 per cento e al Nord si ferma al 21,7. Nel mezzogiorno gli occupati con un lavoro stabile sono appena il 26,8 per cento, contro il 42,2 del Centro e il 43,9 del Nord. Gli under 35 precari, invece, al Sud toccano quota 30 per cento, al Centro il 26, 1, da Roma in su il 21,2.  In tanti si sono trasferiti in un’altra regione (27,1%) o in un altro comune della propria regione (28%). Solo l’8,2% ha rifiutato di lavorare fuori dal proprio comune a dimostrazione del fatto che  i fannulloni sono una esigua minoranza.

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