Il corpo e la mente

Gli accadimenti fisici conoscono il passato, il presente ed il futuro, poiché così avvengono nella realtà dei fatti.

Ma nella nostra mente c’è ben altro poiché vi sono anche i concetti, le idee, le immaginazioni, che ci fanno vivere anche una “vita parallela”, non sensibile, inafferrabile ma pur sempre esistente e spesso seducente benché fuori del tempo e dello spazio.

E così, prima che le nostre idee ci sfuggano, ci è consentito pensare ed anche sognare, prendendoci dinanzi un mondo che ci era inesistente, sconosciuto, irreale, ma egualmente legato ai momenti della nostra vita reale.

In tal modo può accadere che, in un sogno di calda estate, il poeta lasci, in riva di Scamandro, il fragore della battaglia e, come per magia, riveda i suoi selvaggi colli che “il giovine april rifioria”. E per giunta riveda la giovine madre, che beata guardava nel sole, col piccolo fratello condotto per mano con amore materno, passeggiare fugacemente su quel poggio.

Sì, per pochi istanti di grazia, prima che il sogno svanisca col risveglio, vissuti quasi in una differente dimensione di care immagini, venute o ritornate per poco da una plaga lontana, dove tra note forme rivivono gli anni felici.

Ti rimane il dubbio tra realtà e immaginazione, tra ciò che di corporale e giornaliero sei destinato a sperimentare e ciò che la tua stessa mente costruisce per brevi, irripetibili momenti.

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