Clan Pagnozzi, otto condanne e due assolti

Concluso il rito abbreviato. Assolto dalle accuse Umberto Vitagliano, ritenuto dagli inquirenti l'uomo di punta dell' organizzazione criminale

Nella giornata di ieri, si è concluso il rito abbreviato a carico di 12 imputati, rei di aver partecipato a numerosi tentativi di estorsione in Valle Caudina. Gli stessi inoltre, sono stati accusati anche di porto e detenzione di armi, con l’ aggravante di aver agevolato il Clan Pagnozzi ( gruppo camorristico originario di San Giovanni a Teduccio che gestiva proprio la zona al confine fra Irpinia e Sannio, ndr). I criminali, tra settembre 2018 e febbraio 2019, avevano preso di mira diverse imprese del territorio, in special modo sei attività commerciali a Moiano, Paolisi, Airola e Montesarchio. L’ inchiesta è stata diretta dal pm della Dda Luigi Landolfi con l’ausilio dei Carabinieri della Compagnia di Montesarchio.

Queste sono le condanne riportate: 9 anni e 4 mesi a Pietrantonio Morzillo; 6 anni e 8 mesi a Francesco Buono; 5 anni e 4 mesi a Luca Truocchio , ad Antonio Buonanno e a Biagio e Pasquale Massaro; 4 anni ad Alessandro Massaro; 3 anni e 8 mesi a Umberto Zampella. Assolti, invece, il 56enne di San Martino V.C., Umberto Vitagliano ( personaggio di spicco del clan, secondo gli inquirenti) e Giovanni Testa.

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