Morire di nuovo
– di Emanuela Sica –
È accaduto in quell’istante… quando il cielo è diventato una trave pesantissima che ho sentito il risucchio dello spirito. L’odore del buio era appena disceso, asfissiante, sull’umida terra, orfana di compassione… e tutto il mondo si era trasformato in un’immensa fornace. Quel guizzo trasparente come l’aria e lucente come il sole allo zenit, appena trapassato dal corpo, già anelava di tonare da dove era uscito, nella carne. Voleva riabbracciarla attraverso il respiro, riaprire gli occhi, chiusi dalla morte e vedere lo spettacolo del tramonto. È stato allora che la mia mente haripercorso l’idea del ritorno. La ridiscesa nel dolore, il supplizio da rivivere. Confesso, sento le lacrime che indietreggiano, cercano di non debordare dalle palpebre. Non mi lascerò inondare, lo prometto ma, ora, vorrei che Tu ascoltassi la mia supplica. Lascia che io finisca quello che vedo incompleto. Fammi trovare dove si nasconde il “peccato virulento” che infiamma il mondo e lascia che lo estirpi senza pietà. Sento il dovere, la necessità assoluta, d’inginocchiarmi davanti a questa “nuova” pena capitale.Per questo, adesso, accetterei di donare, ancora una volta, il mio sangue come tributo di giustizia. Si, vorrei morire come duemila anni fa. Per le stesse ragioni consentirei al centurione di scavare… non uno ma cento buchi nelle mie mani. Alzerei di nuovo gli occhi al cielo per supplicarti di perdonarli. Ancora subirei le umiliazioni della via dolorosa, la flagellazione atroce e scarnificante. Poi sentirei il freddo del sepolcro e il cuore fermo. “Passi da me questo calice” e di nuovo agonizzare e sudare sangue, accettare il sacrificio con la stessa paura con cui lo accettai nell’orto degli ulivi. Troverei certamente chi potrebbe tradirmi senza avere nessun rimorso. Accetterei la fustigazione come ulteriore e sommo dolore prima di risalire il calvario. Vorrei morireperò… in un giorno d’Estate, quando tutti dormono, lasciando che la terra imploda silenziosamente per poi farla rinascere in un secondo. Prenderei solo poche spighe in un campo di grano, le lascerei all’ingresso delle loro porte…come pegno di quello che volevo in cambio da loro. Elemosinate briciole d’amore, niente in confronto a quanto Io li amo. Così, quando il sole avrà inondato tutto il mondo, farò cadere la neve, come manna dal cielo, ed ogni cosa tornerà al suo iniziale candore. In un passaggio a ritroso dalla maturità alla fanciullezza, l’essere umano si coprirà di latte e lucida essenza… e questo mutamento sconfiggerà anche le tenebre più insidiose. Allora Io non sarò morto invano. Vorrei morire con tutto quello che accompagna la morte di un uomo. Terminerei i miei giorni nella solitudinedel sepolcro, attendendo anche cento anni prima che sorga il mattino della rinascita eterna. Versa, allora, il mio sangue in questo calice. Mescola dentro tutto il male di cui è capace il mondo. Disciogli la paura, l’ansia, la trepidazione, la malattia, la guerra, l’abominio, la fustigazione, la violenza, la pandemia e tutto l’inferno che trae beneficio da questa piaga. Io lo berrò d’un fiato e poi, se vorrai, “risorgerò” nelle strade della povertà più tremenda, negli ospedali, nelle anime in pena legate a un filo di salvezza, nelle case abitatedal dolore. Lascia camminare, di nuovo, il Demonio al mio fianco. Lascia che gli tenda la mano e gli offra l’altra guancia… quando vuole ferirmi a morte. Lascia che gli mostri la bellezza dell’anima che vive di perdono, di misericordia; lascia che gli carezzi il volto livido di rabbia, potrei cambiare la tragedia in una storia a lieto fine. Vorreimorire, perché l’amore generato dal sacrificio è più forte di ogni cosa. Vorrei morire per farli ritornare com’erano al principio. Donargli nuovo spirito, come quando uscirono dal grembo delle loro madri. La mia morte servirebbe come una benedizione. Purificherebbe la macchia di ciò che sono diventati. Il mio nuovo sacrificio, nella superbia di quanti la temono, nell’idealità di quanti l’anelano come momento di chiusura del dolore, quanto bene potrebbe portare, Padre mio… se solo potessi morire di nuovo.
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