Don Antonio, il prete che sconsiglia i vaccini anti-Covid: “Meglio aria libera, ottimismo e preghiere”

Il Papa raccomanda severe misure restrittive anti-Covid e sostiene le vaccinazioni. Ma lui, don Antonio Romano, parroco di Chiusano San Domenico, la pensa in maniera opposta: prediche online per dire no al lockdown e sconsigliare l'immunizzazione. La sua ricetta anti-virus: aria aperta, ottimismo e preghiere

E’ una sfida millenaria quella tra la religione e la scienza, che molto spesso ha visto invasioni di campo tra le opposte fazioni, invece di condurre riflessioni distanti e parallele. L’ultima sortita in questa secolar tenzone, in un campo delicato e complesso come quello di questa pandemia da Covid, è ad opera di un parroco di un piccolo paese della provincia di Avellino.

Lui è don Antonio Romano da Chiusano San Domenico, già noto alle cronache come il prete grillino, simpatizzante del Movimento 5 Stelle, e che ora, attraverso una serie di omelie via facebook, sta facendo parecchio discutere sulla questione dell’emergenza sanitaria.

Don Antonio infatti è un prete anti-lockdown, che pone molte perplessità sulle mascherine e soprattutto con forti dubbi sui vaccini in circolazione. E visto il pulpito da cui provengono le sue esternazioni stanno facendo scalpore provocando molti commenti e reazioni, anche perchè, dato il ruolo del don, rischiano di influenzare il comportamento dei suoi fedeli.

“Il lockdown totale e il coprifuoco oltre ad essere incostituzionali sono dannosi per la salute mentale, per l’economia e indebolisce le difese immunitarie”, sostiene il parroco che fornisce la sua ricetta: “Aria aperta, mascherina solo quando necessario, sole, igiene, distanziamento, vitamina A C e D e tanto ottimismo. Anche le preghiere sono ottime perché producono endorfine e serotonina” scrive in un post. “Se muore lo 0.01 % pazienza. Si muore comunque. Meglio morire da vivi. Se fossi un padre (ma in un certo senso lo sono) direi a mio figlio di essere prudente e responsabile, ma non gli direi mai di non uscire e di rinunciare alla propria libertà e alla propria vita per evitare di mettere a rischio la mia”, conclude il suo ragionamento.

Poi, da grillino doc, pone dubbi sul lavoro e i consigli delle autorità politiche e sanitarie, e non lesina i dubbi sui vaccini anti-Covid. Non una vera e propria posizione no-vax, anche se dice chiaramente che lui salterà questo giro, sostenendo che i vaccini che si stanno somministrando avevano necessità di maggiori test e verifiche. “La gatta frettolosa fece i figli ciechi”, scrive don Romano, che manda avanti le altre persone dicendo che “chi ha la certezza che sia sicuro mi dovrebbe ringraziare perché gli do la precedenza a vaccinarsi e io ricambio la riconoscenza perché mi rassicurerò degli effetti che avranno su di loro a lungo termine”, arricchendo le argomentazioni sui dubbi su Astrazeneca, “nei paesi a maggiore percentuale di vaccinazioni sono state riscontrate parecchie morti forse legate alla vaccinazione”.

Don Romano però non aggiunge che per i casi in questione fino ad oggi non è stata dimostrata alcuna correlazione tra la morte e la somministrazione del vaccino, e se proprio uno vuole mettersi a fare informazione, lo faccia fino in fondo. Poi se i dubbi continuano, sono legittimi ci mancherebbe, forse è meglio tenerseli per sè.

Sotto le sue affermazioni si scatena il dibattito, in tanti gli chiedono di non porre dubbi in un ambito che non è il suo, mostrando quanto i vaccini stiano facendo calare i contagi negli Stati Uniti e in Inghilterra, paesi in cui le somministrazioni sono in stato avanzato. Insomma, ognuno rimanga nel suo campo da gioco, liberi di professare i propri atti di fede, senza inopportune invasioni.

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