Rapporto Iss/ Istat: nel 2020 registrato il numero più alto di decessi dal dopoguerra

Quasi 750mila decessi in un solo anno ed il 21% in più rispetto agli italiani morti nel quadriennio precedente: il Covid ha tagliato con una scure il 9,6% degli anziani nel Paese

Da quando il coronavirus è divenuto argomento nazionale e non più circoscritto alla Lombardia, ossia da marzo 2020, gli statistici hanno registrato sino a dicembre dello stesso anno 108.178 decessi in più rispetto alla forchetta che va dal 2015 al 2019, con un eccesso pari al 21%. Complessivamente durante il traumatico anno appena lasciato alle spalle, è stato evidenziato  il numero più alto di morti in Italia dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso).

Una mini ecatombe portata alla luce grazie all’Iss e all’Istat che insieme hanno redatto un nuovo rapporto,il quinto,  intitolato ‘Impatto dell’epidemia covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente anno 2020’.

Sempre secondo il dettagliato studio,l’incidenza dei decessi Covid-19, nei mesi investiti da prima e parte della seconda ondata,  e’ stata del 14,5% al Nord, del 6,8% al Centro e del 5,2% nel Mezzogiorno. Le fasce di età colpite,sono: il 4,6% del totale nella classe 0-49 anni, 9,2% in quella 50-64 anni, 12,4% in quella 65-79 anni e 9,6% in quella di ottanta anni o più.
 

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