Processo ex Isochimica, venerdì si torna in aula
Venerdì 26 febbraio nell’aula bunker del carcere di Poggioreale riprende il processo ex Isochimica: dopo le richieste di pena avanzate dal pm Roberto Patscot nella requisitoria, la parola passa alle parti civili e poi alle difese. La sentenza è attesa per la fine di aprile
E’ il momento della parola alle parti civili per il processo Ex Isochimica: venerdì 26 febbraio nell’aula bunker del carcere di Poggioreale si torna a parlare della fabbrica dei veleni. La requisitoria del pm Patscot ha riservato agli ex funzionari delle Ferrovie dello Stato la pena più alta. L’accusa ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per omicidio e lesioni colpose di Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Carioti: nel 1983 firmarono una perizia secondo la quale la scoibentazione dell’amianto dalle carrozze ferroviarie all’interno dell’azienda avellinese di proprieta’ di Elio Graziano, avveniva garantendo tutte le misure di sicurezza per gli operai. Stessa pena e’ stata richiesta per Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, i due dipendenti dell’Isochimica responsabili della sicurezza in fabbrica. Tra le posizioni dei 26 complessivi imputati, spiccano quelle degli ex amministratori di Avellino a far data dal 2005. La pubblica accusa ha chiesto la condanna per disastro ambientale a due anni e sei mesi per l‘ex sindaco Galasso e per tutti gli assessori della sua giunta. Per l’ex sindaco, Paolo Foti, succeduto a Galasso, imputato di omissione in atti di ufficio insieme al dirigente comunale, Luigi Cicalese, Patscot ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. La stessa richiesta e’ stata avanzata per lo stesso capo di accusa per Luigi Borea, responsabile del dipartimento amianto della Asl di Avellino. Venerdì il collegio giudicante, presieduto da Sonia Matarazzo, giudici a latere Gennaro Lezzi e Pierpaolo Calabrese, dara’ la parola alle parti civili e nella udienza successiva alle difese. La sentenza e’ attesa per la fine di aprile
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