Caso tamponi Lazio, continuano indagini

Il caso tamponi: Lazio deferita ora rischia 4 punti. Questo per stare alla Procura federale, intanto la Procura di Avellino continua l'indagine penale sul laboratorio di analisi che processava i tamponi della Lazio. A novembre scorso l’avvio con il sequestro della documentazione da parte della Guardia di Finanza di Avellino

 

Il ‘caso’ tamponi che ha coinvolto la Lazio almeno per la Procura Federale avrebbe raggiunto un punto: Lazio deferita che adesso rischia 4 punti con uno stravolgimento dell’intera  stagione calcistica. Lo scorso novembre il sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza di Avellino, su disposizione della Procura irpina, dell’intera documentazione che ricostruisce ogni sequenza relativa ai tamponi processati dallo studio di analisi su gruppo squadra e staff della Lazio. A dicembre il presidente Lotito fu ascoltato a Palazzo di Giustizia di Avellino

Complessivamente si tratta di qualche migliaio di tamponi che la società del presidente Claudio Lotito ha commissionato alla struttura avellinese . L’obiettivo era avere una perizia sui test effettuati il 6 novembre scorso prima di Lazio-Juventus che presentavano delle difformità di esito. In particolare, il problema era sorto sui risultati, negativi ad Avellino ma positivi per il Campus Biomedico di Roma, dei tamponi effettuati a Immobile, Strakosha e Lucas Leiva. Le nuove analisi sugli stessi tamponi, effettuate a Napoli il giorno dopo, il 7 novembre, confermarono la negatività del test per Leiva e Strakosha ma rilevarono una debole positività per Immobile, al gene N, fattore che però non sarebbe stato considerato sufficiente motivo per dichiarare il giocatore contagiato dal coronavirus. I tre giocatori non furono convocati da Simone Inzaghi per il match contro la Juventus, poi conclusosi 1-1. Intanto le indagini continuano e un perito della procura è al lavoro per esaminare il Dna dei calciatori interessati e capire cosa sia accaduto.

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