Coivd, la scienza studia gli “immuni per natura”
Persone che mangiano e dormono insieme. Uno "malato", l'altro no, mai contagiato, nemmeno asintomatico. Come è possibile? C'è un gene che conferisce una protezione di qualche tipo? L'ipotesi è affascinante e al policlinico Tor Vergata di Roma si studiano i soggetti “immuni per natura”
Persone che mangiano e dormono insieme. Uno “malato”, l’altro no, mai contagiato, nemmeno asintomatico. Come è possibile? Sarebbe tutto merito del sistema immunitario, ma i meccanismi della protezione vanno ancora studiati a fondo. Non se ne sa abbastanza. Da tempo c’è l’ipotesi che esistano geni che rendano alcune persone più protette dal contagio secondo un team di lavoro di scienziati e genetisti di Tor Vergata, che con un consorzio internazionale sta analizzando i casi. Il dubbio è che esista davvero un gene che rende alcune persone resistenti. Dai primi dati esiste un 10-12 per cento di casi che hanno una caratteristica genetica particolare, non riescono cioè a produrre interferone che è la prima molecola di difesa. Il virus nel loro organismo non ha proprio ‘fatto presa’. Perché? Lo studio durerà a lungo, in molti chiedono di poter aderire allo stringente protocollo. Il tema è complesso, l’immunità non è data solo dagli anticorpi, c’è anche l’immunità cosiddetta cellulare, che mantiene la memoria nel tempo, molto più a lungo degli anticorpi che possono anche scomparire. I punti di domanda sono più delle certezze riguardo all’immunità “naturale”. Quanto dura esattamente l’immunità dal coronavirus? A provare a rispondere sono stati i ricercatori della Rockefeller University di New York, secondo cui i pazienti che guariscono dalla Covid-19 sono protetti dal virus per almeno sei mesi, e probabilmente molto più a lungo.
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