Balena, la carcassa “un pezzo” da museo

Diventerà un pezzo da museo lo scheletro della balena di oltre 20 metri e del peso stimato di 55 tonnellate che giaceva sul fondo del Porto di Sorrento. Per l’autopsia si è resso necessario il trasporto nel porto di Napoli in un’area all’interno di un bacino di carenaggio di un cantiere nautico

 

Un animale di dimensioni eccezonali, la cui carcassa resterà a futura memoria esposta in un museo: la carcassa balena lunga 20 metri e del peso stimato di 55 tonnellate era stata rinvenuta dai subacquei della Capitaneria di Porto il 15 gennaio scorso sul fondale del Porto di Sorrento. Il ritrovamento mentre eranbo in corso la ri erca di un altro esemplare che, disorientato, si era avvicinato alla banchina del porto provocandosi lesioni.

Le operazioni di recupero, particolarmente complesse a causa delle imponenti dimensioni della balena, rivelatasi la più grande mai recuperata nel Mediterraneo, sono state eseguite con il coordinamento costante del Centro Regionale di Riferimento per la Sicurezza Sanitaria del Pescato istituito presso l’ASL Napoli 2 Nord dalla Giunta. 24 ore più tardi, a causa dei gas sviluppatisi per i fenomeni degenerativi, il cetaceo è spontaneamente emerso all’interno del porto di Sorrento, manifestandosi nella sua imponenza.

Per effettuare l’autopsia,  a causa dell’impossibilità di sollevare e trasportare in sicurezza un animale di dimensioni eccezionali,  il corpo della balena è stato trainato, con mezzi della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, fino al porto di Napoli in un’area all’interno di un bacino di carenaggio del Cantiere Nautico “Compagnia Cantieri Napoletani”.

Agli accertamenti sanitari diagnostici ha partecipato il personale  tra gli altri dell’Università Federico II di Napoli, Padona e Siena.

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