Risorsa idrica, primo no al “Next Generation Italia”

No all’ingresso di privati nella gestione della risorsa idrica in Irpinia: l’ipotesi contenuta nel Patto di ripresa e resilienza di Conte non trova d’accordo il Comitato acqua bene comune aspettando Godot che invita ad una mobilitazione generale

E’ solo una bozza, ma il Piano di ripresa e resilienza “Next Generation Italia”, così come approvata dal Consiglio dei Ministri fa già discutere: il Comitato acqua bene comune aspettando Godot interviene in materia “Tutela del territorio e della risorsa idrica”. Obiettivo: garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico a scopo idropotabile, irriguo e industriale e una riduzione della dispersione delle acque attraverso una gestione efficace, efficiente e sostenibile della risorsa idrica. L’obiettivo è condivisibile ma, per raggiungerlo, nel Piano si legge che è indispensabile accompagnare i programmi d’investimento con un’azione che affianchi e rafforzi la governance del servizio idrico integrato affiancando gli enti interessati con adeguate capacità industriali per la messa a terra degli interventi programmati. Una affermazione che spianerebbe la strada all’ingresso dei privati nella gestione delle risorse idriche. “Si vuole far rientrare dalla finestra- si legge nella nota- ciò che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani ha sbattuto fuori dalla porta con la vittoria nel Referendum del 2011, che ha sancito che la gestione dell’acqua debba essere pubblica. Il Comitato invita Parlamentari, i Consiglieri Regionali e gli altri Rappresentanti istituzionali a fare fronte comune con le Associazioni e i Cittadini per non consentire l’ìingresso dei privati”.

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