Coronavirus, si accelera sul piano vaccini: 1,8 milioni di dosi alle Regioni tra il 10 e il 15 gennaio, agli inizi dell’anno il «V-day» europeo
Entro un mese la macchina delle vaccinazioni comincerà ad entrare a pieno regime così come confermato dal Commissario per l’emergenza Arcuri
Le prime somministrazioni del vaccino anticovid faranno a inizio 2021 e non più a fine gennaio. Se entro dicembre, come appare ormai scontato, l’Agenzia Ue del farmaco darà il suo via libera al vaccino Pfizer Biontech, i primi vaccini in Italia verranno somministrati ai principi del prossimo anno quando potrebbe esserci un «V-day» europeo. Un “giorno del vaccino” in cui fare le prime somministrazioni simultaneamente nei Paesi dell’Unione, ad una «quota simbolica» di cittadini.
Entro metà gennaio la macchina delle vaccinazioni comincerà invece ad entrare a pieno regime così come confermato dal Commissario per l’emergenza Arcuri, che ha chiesto ai governatori di farsi trovare pronti per il 10 gennaio quando Pfizer distribuirà un milione e ottocentomila dosi nei circa 300 ospedali individuati dalle Regioni. Si comincerà dagli operatori sanitari e dagli ospiti e dal personale delle Rsa, quindi si proseguirà con le fasce più esposte, avendo come criteri l’età e la condizione di salute. L’obiettivo è quello di vaccinare la popolazione attiva a partire dall’estate.
Per quanto concerne i rischi connessi alla vaccinazione il mondo scientifico rassicura. Non c’è alcun rischio di complicazione connesso, nessun rischio di reazioni allergiche. Nemmeno per gli asmatici. Particolare attenzione dovrà essere prestata a quanti sono risultati allergici ad altri vaccini.
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