L’elettrificazione arriva in Irpinia, ma la politica va ancora a vapore

I cantieri dell'elettrificazione Sa-Av-Bn finalmente arrivano nel tratto irpino. Dal 13 dicembre per portare avanti i lavori la stazione del capoluogo chiuderà per un anno. Difficilmente qualcuno noterà la differenza: se la politica non si sveglia, non cambierà nulla nemmeno dopo

Dureranno almeno un anno i lavori di ammodernamento della tratta irpina, durante questi 365 giorni la stazione del capoluogo rimarrà chiusa. Niente treni dunque, ma difficilmente qualcuno noterà la differenza con la condizione attuale.

Se il futuro è un pò più roseo, grazie all’imponente cantiere dell’elettrificazione, il presente del trasporto ferroviario della provincia di Avellino è nerissimo. E con la inesistente capacità di programmazione della classe politica locale si rischia di perdere anche l’occasione concessa da questi lavori. Già da tempo infatti, con il cantiere in corso d’opera, il capoluogo avrebbe dovuto iniziare a definire e programmare corse e tempi di percorrenza dei futuri treni per Benevento e Salerno, ma avellino è riuscita a rimanere inerte anche sui collegamenti per Napoli, nonostante si fosse a un passo dalla possibilità di agganciare il progetto della bretella di Codola.

Invece nulla di tutto questo, nessun dialogo aperto con la regione e con ferrovie dello stato, l’amministrazione non ha provveduto nemmeno a portare avanti il discorso dei freccia link per la stazione di Afragola, i bus veloci per salire sull’alta velocità.

Sta per essere invece firmato il protocollo d’intesa con Rfi per il rilancio della stazione: un’area verrà attrezzata a parcheggio per i pullman per realizzare il terzo terminal cittadino. Avellino si sofferma insomma a pensare sempre al trasporto su gomma, ma senza una doverosa cura del ferro la città continuerà a rimanere anemica

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