Divieti di Natale: se per i nostri diritti dobbiamo affidarci a un deputato friulano

Renzo Tondo è uno di noi. O meglio, è un deputato del Friuli Venezia Giulia, vive nelle Terre Alte, assieme al figlio, ma è come se avesse parlato dei problemi dell’Irpinia. Che poi sono comuni a tutte le aree interne e a tantissimi altri territori d’Italia. Meno considerati e per questo penalizzati dall’ultimo dpcm, quello sul Natale, che non fa i conti con le cartine geografiche.

Perchè vietare lo spostamento tra comune e comune, rendendo impossibile muoversi ad esempio tra Sirignano e Baiano, o da Atripalda ad Avellino, dove a volte per scavalcare i confini basta attraversare una strada, consenendo invece che all’interno di Roma si possa andare da Centocelle ai Parioli, è frutto di una logica che davvero sfida il buonsenso.

L’autodenuncia di Renzo Tondo vale per tutti, perchè se è vero che a Natale è meglio che ce ne stiamo tutti un pò più buoni, evitando cenoni allargati, stare assieme almeno ai congiunti e parenti di primo grado, che vediamo quotidianamente, quando vivono a due passi da noi, non è certo reato nè peccato.

Sacrificati a Natale va bene, discriminati no. Per quanto è dato alle nostre possibilità, non ci resta che appellarci a Babbo Natale, chiedendo nella tradizionale letterina che possa far rinsavire i nostri governanti. Dai cinque deputati e senatori irpini invece, soprattutto quelli griffati 5Stelle e dunque al governo, ci aspetteremmo di sentire ogni tanto la loro voce a difesa dei diritti del territorio, aggregandosi in questo caso alla battaglia di Tondo. Ma forse è chieder troppo, abbiamo maggiori possibilità in Santa Claus