Nuovi alloggi popolari da terzo mondo, il sindaco conviene: “Una vergogna”

Esplode il caso dei nuovi alloggi popolari che stanno per essere consegnati nel capoluogo: qualità al limite dello scandalo, ci piove già dentro e lo stesso sindaco Festa non esita a definirli una vergogna

Ad Avellino il post terremoto sembra non finire mai. Neanche il tempo di gioire nell’aver consegnato porta a porta le chiavi delle nuove case agli inquilini degli alloggi popolari di via Amatucci che tocca fare i conti con la vergogna delle nuove stecche di edilizia popolare appena realizzati, con un esborso di centinaia di migliaia di euro, a via Imbimbo, dove dovranno traslocare ora gli aventi diritto.

37 appartamenti in una palazzina che sembra un lager, senza balconi, con le abitazioni suddivise male e con spazi piccoli e alcune stanze dalla forma triangolare. Tutt’attorno degrado e le prime piogge hanno già allagato i garage oltre che le abitazioni ai piani alti.

Insomma la città si mette alle spalle i prefabbricati di via Amatucci, ma continua a collezionare case di cartapesta con cui si dovrà fare i conti nell’immediato futuro. La vergogna di una ricostruzione in grado di spargere sale sulle ferite del sisma dell’80, sconsolati gli inquilini che dopo il sopralluogo tornano a casa con poca voglia di parlare.

Anche il primo cittadino Gianluca Festa ieri durante il consiglio comunale ha urlato la sua rabbia in merito alla questione, che coinvolge per forza però dirigenti, tecnici e funzionari di palazzo di città che hanno seguito i progetti evidentemente con molta superficialità

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