Aste giudiziarie, ma gli esecutati erano solo vittime?
Attesa la decisione del Riesame in merito alle posizioni di Aprile e Galdieri. Secondo l'avvocato del primo, le testimonianze delle vittime sarebbero inutilizzabili poichè anche loro avrebbero partecipato attivamente alla turbativa d'asta. Il presunto boss di Capocastello invece si è difeso dall'accusa di voto di scambio politico-mafioso: "Votammo per Morano ma non inquinammo le elezioni"
Ma le vittime delle aste giudiziarie erano davvero solo vittime, oppure sono da indagare anche loro per turbativa d’asta? E’ questo l’interrogativo che ha posto ai giudici del Riesame l’avvocato Alberigo Villani, che difende Armando Aprile, e che potrebbe stravolgere l’intero procedimento, o quantomeno, cambiare un pò la visuale dell’intera inchiesta.
Nel cercare di riottenere la libertà per il suo assistito, attualmente detenuto in carcere, Villani ha messo in evidenza come le testimonianze delle vittime non possano avere valore probatorio e dunque da considerare inutilizzabili, in quanto gli esecutati, che cercano di riprendersi i loro beni affidandosi, seppur malvolentieri, ai Tretre, parteciperebbero anche loro così facendo alla turbativa d’asta.
Per legge infatti gli esecutati non possono affatto recuperare il loro bene, in quanto serve a soddisfare i creditori; riottenerlo, magari attraverso un prestanome e a prezzo stracciato, attraverso l’aiuto del clan, corrisponde a pregiudizio per i creditori.
Una questione processuale che se accolta dai giudici potrebbe come detto cambiare il corso dell’inchiesta, mettendo la Dda nelle condizioni di dover considerare indagati anche le cosiddette vittime.
Intanto anche Pasquale Galdieri, considerato dagli inquirenti come il boss dell’intera organizzazione criminale denominata Nuovo Clan Partenio, si è difeso al Riesame dall’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Secondo il suo avvocato Quatrano “non vi fu alcun inquinamento della campagna elettorale per le amministrative del 2018, ma solo la scelta della famiglia Galdieri (Pasquale vive a Mercogliano ma diversi suoi parenti nel capoluogo, ndr) di sostenere Sabino Morano perchè si era interessato di far curare il fratello Osvaldo a Milano”.
Si attende la decisione dei giudici, domani invece sono fissate le udienze per Modestino Forte e Antonio Ciccone
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