Avellino, agguato in via Visconti. Sei colpi di pistola esplosi, un uomo ferito al volto: caccia agli aggressori

Ripiomba la paura ad Avellino. Ad un anno esatto dagli attentati a Sergio Galluccio e Damiano Genovese, da cui è scaturita poi l’inchiesta della Dda che ha smantellato i vertici del Nuovo Clan Partenio guidato dai fratelli Galdieri, si torna a sparare in città, in pieno centro.

Questa volta si tratta di un vero e proprio agguato. Verso le 12.30 in via Visconti, strada attigua a Parco Palatucci, si sentono tre colpi di pistola. Sono indirizzati verso Francesco Liotti, 36enne già noto alle forze dell’ordine, che in quel momento era a bordo di un auto, una Fiat Punto di colore bianco. I Liotti è stato ferito, un colpo lo ha raggiunto al volto all’altezza della mascella, ma nonostante tutto è riuscito ad uscire dalla propria auto e a darsi alla fuga, cercando riparo presso l’abitazione della sorella che abitava nei dintorni. Chi lo ha aggredito lo ha inseguito, e dalle prime ricostruzioni pare non fosse solo, bensì in compagnia di altre due persone, che prima hanno affiancato l’auto di Liotti a bordo di un’altra vettura, da dove hanno esploso i primi colpi, e poi hanno provato a raggiungerlo a piedi.

I tre hanno esploso altri tre colpi di pistola, proprio mentre Liotti entrava nell’abitazione della sorella: e i proiettili infatti sono stati ritrovati conficcati proprio nelle pareti della casa. Gli aggressori hanno poi desistito, mentre Liotti ha atteso l’arrivo dell’ambulanza nel rifugio in cui si è riuscito a nascondere.

Il 36enne è stato poi trasferito al Moscati, successivamente al San Pio di Benevento per una leggera operazione di ricostruzione maxillo facciale: Francesco Liotti è infatti fuori pericolo di vita, è stato solo lievemente ferito alla mascella, può dirsi davvero miracolato.

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia assieme a quelli della scientifica per ricostruire quanto accaduto, individuare i colpevoli e cercare di capire le motivazioni che hanno spinto gli aggressori al tentato omicidio: secondo le ipotesi degli agenti, la causa sarebbe da ricondurre alle attività illecite in cui era invischiato da tempo lo stesso Liotti.

Al 36enne proprio un mese fa era stata bruciata l’automobile sotto casa.

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