Incendio Pianodardine, spenti gli ultimi focolai
Sono durate oltre 24 ore le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato ieri nella Ics di Pianodardine. Questo pomeriggio finalmente i Caschi rossi sono riusciti a spegnere gli ultimi focolai, un’operazione complessa che ha richiesto l’ausilio di una autogru per rimuovere parte del tetto ed estinguere i focolai localizzati tra la copertura e i pannelli fotovoltaici. I caschi rossi lavorano ininterrottamente dalle 13 di ieri, quando è scattato l’allarme, per spegnere le fiamme che per due volte si sono pericolosamente avvicinate al distributore di carburante poco distante. A complicare le cose anche il vento che ha reso ancora più difficile il lavoro dei vigili del fuoco. Soffiando ha fatto in modo che le fiamme si propagassero rapidamente nei diversi capannoni dello stabilimento.
Nella fabbrica, che produce gli involucri esterni delle batterie per veicoli, diverso il materiale altamente infiammabile che in pochi minuti ha generato un incendio spaventoso ed una nube fitta, densa e nera.
Ed è la nube che, oltre alle fiamme nello stabilimento, sta allarmando particolarmente per il rischio di tossicità, generando anche la circolazione di notizie provenienti da forti sconosciute e vere e proprie fake news. Già nella giornata di ieri è stato istituito un tavolo in Prefettura con tutti gli attori coinvolti. Immediatamente, a scopo preventivo, da Palazzo di governo è arrivata la richiesta di chiudere porte e finestre e di non uscire. Dal punto di vista dell’impatto ambientale i primi dati disponibili sono però confortanti. Si attendono le risultanze del tavolo in Prefettura previsto per domani, è in quella sede che si deciderà se eventualmente prorogare le ordinanze di chiusura delle scuole disposte per la giornata di oggi dai sindaci dell’hinterland.
Ultimate le operazioni di spegnimento i vigili del fuoco lavoreranno fino a domani per procedere alla bonifica e alla messa in sicurezza dell’area per la quale è stato disposto il sequestro, che avverrà non appena verranno completate tutte le operazioni. Ancora presto per sapere cosa abbia provocato l’incendio ma la Procura ha aperto un fascicolo.L’ipotesi di reato sarebbe quella di disastro ambientale. Immediatamente avviati gli accertamenti, sul posto il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio, mentre il sostituto procuratore, la pm Annecchini ha dato incarico al consulente Giovanni Auriemma di ricostruire le cause del terribile rogo.
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