Dissesto o predissesto, nel dubbio una sola grande certezza: tasse al massimo per tutti

Dissesto o predissesto, mentre la politica si divide per i cittadini c’è una sola certezza: qualunque soluzioni si adotti le tasse verranno alzate al massimo. Non solo i servizi a domanda individuale, come asili, mense, trasporti e strutture pubbliche, già al top da anni (grazie alla dichiarazione di ente strutturalmente deficitario conquistata dall’amministrazione Foti per la prima volta nel 2015), ma anche addizionale Irpef, Imu, imposta comunale sulla pubblicità, tassa di occupazione di suolo pubblico: le aliquote toccheranno la percentuale più alta.

Il regalo, frutto delle gestioni amministrative degli ultimi anni, era noto in caso di scelta di dissesto; la novità, lo mette nero su bianco il dirigente del settore finanze Marotta nel suo piano di rientro, è che anche optando per il predissesto Palazzo di Città sarà costretta a chiedere il massimo dei sacrifici ai suoi cittadini. Una differenza in realtà c’è: il dissesto prospetta aliquote al top per cinque anni, il piano presentato da Marotta prevede l’aumento delle tasse per i prossimi 15 anni (20 in base all’andamento del recupero). Questo perchè, per rientrare dall’esposizione debitoria, Marotta prevede di accedere al fondo di rotazione previsto dallo Stato come ancora di salvataggio per i comuni sull’orlo del fallimento (a proposito il M5Stelle a livello nazionale cerca di evitare dissesti, a livello locale spinge per farli, evviva la coerenza); per il comune di Avellino si tratta di ottenere un totale di 15 milioni di euro, aria fresca per le casse comunali, ma si tratta comunque di un finanziamento da restituire nel tempo: l’aumento delle tasse serve dunque a coprire il pagamento delle rate

Le altre due mosse attraverso cui Marotta spera di risalire dal baratro sono la messa in vendita dei beni comunali e il risparmio derivante dal pensionamento di circa un centinaio di dipendenti comunali che avverrà nei prossimi tre anni. Toccherà al commissario Priolo l’ultima decisione, intanto la politica continua a dividersi

I commenti sono chiusi.