Tunnel, che caos: serve un altro passaggio in provveditorato
Che cosa sta succedendo in merito al tunnel? O meglio, che cosa sta combinando ancora una volta l’ingegnere Michele Candela, il dirigente del Comune di Avellino che segue l’intera pratica da anni di un’opera che sembra non conoscere la parola fine? Ce lo chiediamo alla luce dell’ultima determina, firmata dallo stesso Candela, con cui si approva la progettazione esecutiva dei primi provvedimenti impiantistici in attuazione del voto del provveditorato.
Che significa primi? Che ce ne sono ancora degli altri? E quali sono? Quanto manca alla fine del tunnel? Dobbiamo riassumervi le puntate precedenti per farvi capire qualcosa.
Dopo l’ennesimo stop dei lavori dell’eterno cantiere del sottopasso, circa due anni fa, comune e ditta completarono l’ennesima perizia di variante, in teoria l’ultima, che doveva essere in grado di portare i lavori finalmente a compimento, grazie ai fondi europei, prorogati fino a marzo 2019. Da quel giorno il cantiere è ripartito e la ditta effettivamente, a vedere l’opera oggi, sembra essere arrivata ormai al termine del suo lavoro.
Il problema è che il Comune di Avellino, dopo la perizia di variante, si è ricordata solo lo scorso luglio che il progetto, in vista del collaudo, sarebbe dovuto passare al vaglio del provveditorato delle opere pubbliche, che in prima battuta bocciò l’intervento, viste le lacune in materia di sicurezza: il sottopasso, se aperto così come progettato, correva il rischio di allagarsi alla prima pioggia, tanto per dire uno solo dei molteplici rilievi mossi. Da qui la corsa degli uffici a rimettere mano alle carte, in vista del nuovo confronto che si è tenuto alla fine di dicembre: questa volta il provveditorato ha detto sì, ma con una serie di prescrizioni, tutte in campo impiantistico, che rischiano di far saltare il completamento dell’opera entro il 31 marzo, vista la possibilità di dover ricorrere a un’ulteriore perizia di variante.
Dal Comune, nonostante le prescrizioni, Candela e l’ex assessore Rita Sciscio hanno fatto trapelare ottimismo, ma nessuno sa su cosa si basi: non c’è alcun documento dove siano illustrate le prescrizioni a cui ditta e Palazzo di Città devono attenersi, e anzi si scopre nella determina che il provveditorato dovrà svolgere un’ulteriore rilettura di tutti gli elaborati per il parere definitivo, che non è affatto scontato.
Nel frattempo però Candela, attingendo agli ultimi fondi del comune per il tunnel, ricavati dalle economie di spesa, ha approvato come detto i primi provvedimenti da realizzare, per un totale di 150mila euro. E il resto dei lavori quali sono? Chi li pagherà? Ci sarà un’ulteriore perizia di variante? Si riuscirà a fare tutto entro il 31 marzo, ultima data utile per non perdere i finanziamenti europei? Non resta che rivolgersi a Candela o al commissario Priolo, visto che la ditta, come noi, fino ad ora è completamente all’oscuro di quel che accade: se volessero illustrarci l’andamento dei lavori di un’opera pubblica che sta intasando la vita degli avellinesi da oltre dieci anni, ne saremmo grati
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