Biancardi vuole bucare il Monte Partenio, gli ambientalisti: “La montagna sacra non si tocca”
Anche Avellino avrà la sua Tav. O almeno, è questa la volontà del nuovo presidente della provincia Domenico Biancardi. Niente treni in questo caso, ma un traforo, quello sì, è previsto eccome. All’interno del Monte Partenio, per realizzare una galleria di quattro chilometri che permetta di collegare la Valle Caudina al Mandamento.
Biancardi rilancia un vecchio progetto di quasi trent’anni fa, dell’allora inquilino di Palazzo Caracciolo Benito Sepe, che si proponeva di realizzare un tratto stradale che avvicinasse Cervinara e San Martino Valle Caudina al Mandamento e al capoluogo. Ora le due comunità devono percorrere il tragitto tracciato in blu nelle immagini in sovraimpressione, circumnavigando in pratica la montagna, con la galleria invece si andrebbe dritti al traguardo. Se portato a compimento il traforo, evidenziato dalla linea rossa sullo schermo, gli automobilisti caudini potrebbero metterci solo 25 minuti per arrivare ad Avellino e ancor meno per il casello autostradale di Baiano, lanciati così verso Napoli. Un’idea che piace al presidente della provincia che ne sta studiando la fattibilità, partendo dalla ricerca dei finanziamenti.
L’intervista che avete ascoltato è dello scorso venerdì, passata sottotraccia dietro alla discussione principale della stazione Hirpinia dell’Alta Capacità, ma Biancardi è così convinto della bontà del progetto che lo riprende in ogni intervista rilasciata e ne ha già discusso con i tecnici di Palazzo Caracciolo.
A molti è sfuggita l’iniziativa, non ai membri dell’associazione Cervinara Trekking, che hanno cercato di spegnere subito l’entusiasmo del neo presidente provinciale. “Ovviamente speriamo che sia solo una battuta frutto della non conoscenza o chiamatela anche ignoranza sulle peculiarità’ della nostra valle, racchiusa tra due parchi regionali poco conosciuti ma importanti dal punto di vista naturalistico, escursionistico e turistico” scrivono su facebook gli associati e concludono categoricamente “Invece di fare i buchi…sfruttiamo le risorse anche per controllare e tutelare la nostra montagna, quello e’ il nostro regno, e’ qualcosa di sacro”.
Biancardi da una parte, ambientalisti dall’altra, la sfida è solo all’inizio. Non tutte le montagne finiscono col buco
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