Morte Masucci, la famiglia non crede al suicidio
“Troppe incongruenze”. Per la Procura e per il Gip che ha deciso di archiviare l’indagine si è trattato di un suicidio, ma per la famiglia la verità sulla vicenda non è ancora emersa con chiarezza. La famiglia di Ugo Masucci, il dentista trovato morto nella sua abitazione di Contrada Archi, affida ad un comunicato le proprie perplessità rispetto ad una serie di incongruenze emerse durante le indagini.
“Troppi sono gli elementi che rendono questo caso difficile. – affermano i familiari”. “Il Gip ha scritto che noi non accettiamo il suicidio di nostro padre perché ci vergogneremmo del gesto, che addirittura getterebbe – testualmente – ‘un velo sinistro sulla figura di un professionista assai noto nell’ambiente cittadino’.
Questa è una considerazione che noi contestiamo con fermezza. – spiegano – La nostra famiglia non rifiuta pregiudizialmente l’ipotesi del suicidio, ma vorrebbe che questa ipotesi fosse ancorata a dati certi, non a valutazioni moralistiche francamente inaccettabili, e neppure a congetture cui si è arrivati in mancanza di elementi conoscitivi dirimenti.
Eppure, in occasione della nostra richiesta di approfondimento investigativo, avevamo indicato una dozzina e mezzo di “fatti” oggettivi, abbisognevoli di verifica, ed altrettanti “fatti” oggettivi, che contrastavano la plausibilità dell’ipotesi suicidiaria, allegando alla articolata memoria difensiva due consulenze tecniche che dimostravano la frettolosità delle conclusioni cui erano pervenuti, sino a quel momento, gli Investigatori”. La famiglia si dice pronta ad accettare anche l’ipotesi di suicidio a patto che vengano chiariti tutti gli elementi che non tornano: “A questa verità, a questa serenità frutto della conoscenza, avevamo ed abbiamo diritto”.
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