Ciampi alla sfida dell’aula: comunque vada, si va avanti
Il sindaco Vincenzo Ciampi è pronto alla sfida dell’aula. Nel pomeriggio si voteranno le linee programmatiche, nel corso delle consiliature il momento solitamente è catartico, direbbe Flavio Oreglio, nel senso che si delineano maggioranza e opposizione e quindi si contano i numeri che si hanno a disposizione per governare.
Ciampi prenderà atto di essere alla guida di un governo di minoranza: oltre ai 5stelle forse solo Percopo e qualche elemento del centrodestra potrebbe schierarsi a favore; le gang di Festa e Cipriano dovrebbero astenersi, il resto del centrosinistra, Pd incluso, dirà un no secco, cosi’ come Arace e Preziosi.
Si va verso dunque una sonora bocciatura, con un’apertura di credito però: nessuno ad oggi sembra realmente intenzionato a tornare al voto. Ciampi, dal canto suo, con una doppia mossa si è preparato il terreno per il post consiglio mettendo le mani avanti: prima l’intervista al Mattino, dove annuncia di voler comunque andare avanti nonostante non abbia una maggioranza. “Sono un sindaco scomodo, ma non mi dimetto”, le sue parole, con cui giustifica la probabile bocciatura del suo programma, rispedendo le responsabilità all’irresponsabilità delle altre forze in campo, e non abbandona l’idea di un governo di salute pubblica; e poi l’immancabile post su facebook, l’autocelebrazione dei primi 50 giorni di te e di me, dove elenca i magri risultati ottenuti fino ad oggi, frutto più che altro della programmazione della precedente amministrazione.
Si va avanti dunque, the show must go on, Ciampi mostra i muscoli fino a quando l’opposizione, un giorno, deciderà di gonfiarlo politicamente di botte: nel frattempo, incrociamo le dita, speriamo si ricordino che tutti sono stati eletti per amministrare la città e non le loro modeste carriere politiche
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